Disordini gastro-intestinali post festività: il riequilibrio della funzionalità del digerente
Poche cose come le festività possono mettere a dura prova le capacità dell’apparato digerente, convivialità, preparazioni alimentari tutt’altro che dietetiche e ridotte tempistiche dedicate all’attività fisica nell’insieme costituiscono fattori in grado di fornire un carico di lavoro veramente eccessivo per il povero apparato digerente.
Quali sono da un punto di vista analitico le principali criticità alimentari associate al periodo delle festività:
- Assunzione calorica complessivamente eccessiva
- Elevata assunzione di carboidrati semplici (vedi zuccheri)
- Elevata assunzione di alimenti ricchi in acidi grassi saturi
- Ridotta assunzione di vegetali
- Ridotta idratazione spesso a favore di elevata assunzione di bevande contenenti alcool
- Ridotti livelli di movimento che contribuiscono a favorire disfunzionali processi digestivi
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Fermo restando che molto probabilmente, come tutti gli anni, queste criticità coinvolgeranno in diversa misura una buona fetta di popolazione come è possibile correre al riparo nel periodo post-festività, favorendo un fisiologico ritorno alle condizioni iniziali ?
Il concetto chiave è uno e uno solo: ripristinare la regolarità nelle proprie (sane) abitudini, oppure qualora in precedenza le abitudini non fossero proprio così sane, cogliere l’occasione per iniziare ad assumere comportamenti virtuosi utili per il nostro organismo, utilizzando in sequenza una serie di priorità:
Alimentazione:
Per il ritorno oppure per lo sviluppo di sane abitudini alimentari, senza incorrere nel panico e soprattutto evitando gli atteggiamenti compensatori, fin troppo spesso dannosi almeno quanto o più delle abitudini disfunzionali tenute nelle vacanze, possiamo assumere degli accorgimenti pratici utili a favore il riequilibrio delle funzioni fisiologiche.
Innanzi tutto si rivela molto importante evitare assolutamente l’eccessiva restrizione calorica e soprattutto i digiuni, infatti causare una carenza di nutrienti non si è mai rivelata una strategia vincente, in quanto oltre a non fornire all’organismo tutto quello di cui necessita per lavorare, spesso è seguita da atteggiamenti compensatori opposti che danno inizio a una serie di comportamenti disfunzionali senza fine.
Piuttosto potrebbe rivelarsi molto più utile:
- Prevedere un periodo di transizione dove incrementare il consumo di vegetali, privilegiando la verdura (a densità calorica inferiore) e prevedendo un moderato incremento nel consumo di frutta
- Ripristinare oppure stabilire la regolarità nel consumo dei pasti, coerentemente al livello di attività fisica praticata
- Bilanciare correttamente i pasti, infatti non si rivela assolutamente utile e sensato eliminare o ridurre indebitamente un nutriente nel tentativo di “recuperare quanto fatto in precedenza”
- In linea generale orientarsi per tutte quelle preparazioni o combinazioni di alimenti semplici che possano favorire la digeribilità.
- Alcool: Nel considerarne l’assunzione è opportuno partire dallo slogan lanciato dall’Organizzazione mondiale della Sanità ovvero: “less is better!”. In quest’ottica se si ritiene indispensabile includere nel proprio programma alimentare una quota di alcolici, potrebbe essere opportuno quantomeno orientarsi sui prodotti a bassa gradazione alcolica e comunque sempre per consumi moderati. Nel caso si sia ecceduto durante il periodo delle vacanze potrebbe rivelarsi utile un complesso di vitamine del gruppo B insieme a estratti di grado farmaceutico di cardo mariano, onde supportare la funzionalità epatica.
Corrette tempistiche di riposo e recupero:
Una riduzione delle normali attività allenanti, sportive, ma anche sociali per un periodo di transizione intorno al paio di settimane dopo le vacanze, potrebbe rivelarsi molto utile nel favorire il fisiologico ritorno alla piena funzione delle proprie capacità psico-fisiche.
Attività fisica:
Sicuramente da evitare l’approccio compensatorio del “guerriero della domenica” che tenta, incrementando a sproposito e senza un criterio la propria attività, di rimediare a quanto fatto nelle vacanze.
Posta questa premessa solitamente potrebbero verificarsi due principali scenari:
- Soggetto che ha fortemente ridotto l’attività fisica nel periodo delle vacanze: si rivela particolarmente utile un graduale ritorno all’attività fisica, in particolar modo se il periodo di inattività ha superato i 9-10 giorni, evitando inutili e dannosi sovraccarichi di lavoro, che tra l’altro potrebbero rivelarsi anche alla base di incrementate possibilità di infortunio.
- Soggetto che ha fortemente incrementato l’attività fisica nel periodo delle vacanze: si rivela particolarmente utile prevedere un periodo di tapering (scarico) prima del ritorno alle normali attività, per esempio una fase di recupero attivo di 7-10gg
Oltre a questi accorgimenti di carattere comportamentale il supporto nutraceutico potrebbe offrirci 2 diverse tipologie di approccio:
Acuto: che prevede la risoluzione della sintomatologia gastrointestinale mediante l’utilizzo di prodotti quali:
- Enzimi digestivi: utili nel supportare la corretta funzionalità di un apparato digerente “sovraccaricato” dagli abusi alimentari delle festività, ne sono un esempio la bromellina e la papaina per la digestione delle proteine, le amilasi nel favorire la digestione dei carboidrati e le galattosidasi nella digestione dei prodotti contenenti lattosio.
- Piante amare: come per esempio il carciofo, il boldo o la genziana, che favoriscono la produzione di succo gastrico e succo pancreatico, fondamentali per ripristinare corrette dinamiche digestive
- Lassativi: esistono diverse possibilità dai meno invasivi come i lassativi formanti massa come ad esempio la fibra di psillio, la gomma guar o il glucomannano (che devono sempre essere utilizzati con molta acqua) ai lassativi osmotici, come per esempio l’ossido o il perossido di magnesio che richiamando acqua favoriscono la distensione del colon e il verificarsi della peristalsi. Ultima ratio possono essere utilizzati in caso di intestino assolutamente non collaborativo anche i lassativi irritativi a base di senna o cascara che irritando la mucosa intestinale finiscono con l’evocare la peristalsi.
Cronico: che prevede il fisiologico riequilibrio dell’apparato digerente mediante l’utilizzo di prodotti quali:
- Fibre prebiotiche: ovvero tutta quella gamma di fibre utilizzabili dai batteri che costituiscono il nostro microbiota intestinale come fonte di energia, utilizzandole forniamo quindi il “mangime” che il microbiota utilizzerà per tornare in condizioni di piena efficienza ed efficacia
- Probiotici: sono veri e propri microganismi, che inviamo in aiuto di quelli naturalmente presenti nel nostro intestino, generalmente il minimo sindacale per un generale riequilibrio della funzione intestinale prevede l’utilizzo di bifidobatteri e lactobacilli, che a seconda dei diversi prodotti possono appartenente a diversi ceppi o famiglie in base al tipo di applicazione desiderata. In alcuni casi possono essere utilizzati anche dei lieviti come il Saccaromyces Boulardi in quanto molto efficaci nonostante l’utilizzo di di concomitanti terapie antibiotiche.
Questi piccoli semplici accorgimenti possono favorire il ritorno al normale livello di attività fisica senza causare eccessivo stress, promuovendo nel contempo il fisiologico ripristino di condizioni ottimali.