Ipertensione: un importante fattore di rischio spesso preso sottogamba
Viene definita ipertensione arteriosa la condizione patologica clinicamente caratterizzata da un incremento della pressione ematica a livello della componente arteriosa della circolazione, da cui deriva un importante incremento del carico di lavoro cardiaco.
Tale condizione patologica può essere infatti definita sulla base della misura di due parametri:
- Pressione sistolica: derivata dal processo di contrazione cardiaca
- Pressione diastolica: derivata dal processo di rilassamento cardiaco
Sulla base dei valori riscontrati il quadro ipertensivo può avere una diversa classificazione con diverse indicazioni in termini di gravità, tra le diverse tipologie di classificazione quella dell’OMS, rappresenta uno degli approcci maggiormente utilizzato:
Classificazione dell’ipertensione secondo l’OMS | ||
Denominazione | Sistolica (mmHg) | Diastolica (mmHg) |
Pressione ottimale | <120 | <80 |
Pressione normale | <130 | <85 |
Pressione normale alta | 130-139 | 85-89 |
Ipertensione lieve | 140-159 | 90-99 |
Ipertensione moderata | 160-179 | 100-109 |
Ipertensione grave | >180 | >110 |
Ipertensione sistolica isolata | >140 | <90 |
Dal punto di vista medico l’ipertensione può essere classificata come “primaria o essenziale” quando non sono evidenti motivazioni cliniche di base (situazione che rappresenta il 90-95 % dei casi) oppure “secondaria” quando dipendente da altre condizioni mediche (generalmente a carico di distretti come quello cardiaco, arterioso, renale o endocrino). Le conseguenze di un quadro ipertensivo, possono negli anni rappresentare un gravissimo fattore di rischio per numerose patologie e per questo tale situazione non dovrebbe essere presa sottogamba, sono infatti generalmente correlate manifestazioni patologiche quali:
- Ictus
- Infarto del miocardio
- Insufficienza cardiaca
- Aneurismi
- Malattia arteriosa periferica
- Malattia renale cronica
Che nella pratica clinica si traducono in un importante riduzione in termini di aspettativa generale di vita in quanto i danni ad essa correlata si manifestano con gravi conseguenze a livello di organi vitali come:
- Cuore
- Vasi arteriosi
- Cervello
- Rene
Con possibilità comunque di gravi conseguenze anche a livello di tessuti molto importanti anche se non fondamentali alla sopravvivenza come quello retinico.
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Le conseguenze a livello cardiaco si manifestano in un primo momento con ipertrofia concentrica (aumento dello spessore delle pareti) del ventricolo sinistro, che nel tempo evolve in ipertrofia concentrica (aumento del volume della camera del ventricolo), fattore potenzialmente alla base di un quadro di scompenso dell’intero sistema cardiovascolare, considerando comunque che l’incremento patologico della massa cardiaca costituisce un fattore potenzialmente alla base di quadri di ischemia e di morte cardiaca improvvisa.
Dal punto di vista dei vasi invece la continua stimolazione pressoria è correlata a quadri di sclerosi , con possibilità di microaneurismi, lesioni vascolari ed emorragie, dalle conseguenze potenzialmente fatali o comunque fortemente invalidanti oltre che dal punto di vista cardio-vascolare anche dal punto di vista del sistema nervoso centrale, quindi sintomi come
- Emicrania
- Vertigini
- Sincope
- Cali del visus
Non devono assolutamente essere sottovalutati in particolare quando associati a una condizione suggestiva di problematiche correlate all’ ipertensione.
Di particolare interesse si dimostrano inoltre i quadri di possibile danno renale correlati alla compromissione del micro-circolo dovuti alle manifestazioni ipertensive, in quanto di per se in grado di scompensare ulteriormente complicando il quadro di una condizione di alterata pressione sanguigna.
L’ ipertensione costituisce quindi una patologia che nei suoi diversi aspetti deve assolutamente essere considerata ed affrontata con la massima serietà, considerando alterazioni delle pressioni di lavoro cardiache per quello che sono, ovvero fattori di rischio correlati a gravi manifestazioni che se non trattati possono manifestarsi in esiti decisamente infausti.