La stitichezza può essere definita come un disturbo della defecazione dove il soggetto ha una difficoltà oggettiva nello svuotamento in toto o parziale dell’intestino. Numerosi fattori possono contribuire a questo quadro estremamente comune tra soggetti dallo stile di vita occidentale.
Fattori che contribuiscono alla stitichezza
Numerosi fattori contribuiscono in genere alla stitichezza tra cui principalmente insufficiente idratazione, insufficiente assunzione di fibra alimentare, sedentarietà, fattori psicosomatici correlati ai stati ansiosi composizione e abbondanza del microbiota intestinale, stato gravidico e predisposizione familiare. Questi fattori singolarmente o in combinazione possono contribuire nel definire quadri di stitichezza completa o parziale di gravità e intensità più o meno elevata.
Leggende metropolitane…
Esistono relativamente ad alimentazione una serie di leggende metropolitane che non hanno alcun fondamento, come ad esempio quella che prescrive di non assumere limone o non assumere banane in quanto alimenti in grado di causare la stipsi. Queste affermazioni non hanno alcun reale fondamento, se non per un piccolo accorgimento da assumere quando vengono consumate banane, che essendo molto ricche in fibra alimentare dovrebbero sempre essere consumate con adeguati livelli di acqua o comunque mantenendo un buon livello generale di idratazione. Queste errate credenze nascono dal fatto che in passato ai soggetti affetti da importanti episodi di diarrea venivano somministrate banae e limoni come alimenti ricchissimi in potassio, fortemente ridotto in seguito agli episodi diarroici. Purtroppo nel tempo si è instaurata la credenza errata che tale pratica sia curativa e non una semplice terapia di supporto.
Alimenti da non assumere
In linea di massima, se utilizzati con equilibrio e nell’ottica un alimentazione sana e variata non ci sono alimenti da escludere definitivamente se non in particolari condizioni patologiche, infatti in presenza di morbo di Hirschprung o ostruzione intestinale (anche se pregressa e risolta) dovranno essere evitati gli alimenti ricchi in fibra vegetale. Oltre a questi casi particolari potrebbe essere opportuno evitare il consumo eccessivo di alimenti raffinati come pasta, pane e prodotti da forno. Nel caso si consumassero alimenti quali patate o carote (generalmente ritenuti in grado di alterare la motilità intestinale) il consumo non dovrebbe essere eccessivo, eccessivamente frequente e soprattutto dovrebbe essere fatto sempre contestualmente ad un adeguato livello di liquidi, in grado di rendere la fibra contenuta negli ortaggi idratata e di maggior volume, favorendo il transito intestinale. Solo se intolleranti agli oligosaccaridi non digeribili o al lattosio è importante evitare il loro consumo in quanto questi alimenti in alcuni soggetti è correlato a stipsi anziché all’usuale incremento del transito intestinale.
Alimenti da assumere
Il principale intervento è da ricercarsi nella prevenzione, garantendo in prima battuta un adeguata assunzione di fluidi, in primis acqua e solo secondariamente tisane, brodi o altre preparazioni su base acquosa. Solo quando la questione idratazione è gestita correttamente assumendo almeno 1.5-2 l di acqua al giorno è possibile incrementare il consumo di prodotti ricchi in fibra solubile e insolubile. Rientrano tra
questi gli ortaggi, la frutta con buccia (sia cruda che cotta), i cereali integrali (ottimi l’orzo e l’avena ricchi sia in fibra solubile che insolubile), e i legumi (anche sotto forma di creme e passati).
Questi accorgimenti potranno se gestiti correttamente e corredati da un adeguato livello di attività fisica favorire in tutta semplicità un più corretto e regolare transito intestinale.
