Far passare l’ansia rappresenta molto probabilmente un obiettivo molto importante per un gran numero di persone. Ma per considerare come far passare l’ansia diventa fondamentale capire prima di tutto che cos’è.
Cos’è l’ansia:
L’ansia può essere definita come uno stato psichico costituito da una sensazione di paura o preoccupazione intensa, spesso anche infondata, dovuta a uno specifico stimolo a cui l’organismo nel suo insieme non riesce ad adattarsi, causando una condizione generale di stress.
L’ansia quindi è una complessa combinazione di emozioni che si manifesta in maniera vaga includendo sensazioni quali apprensione, paura e preoccupazione che nei casi più importanti possono arrivare addirittura a manifestazioni fisiche quali tremori, palpitazioni, respiro corto, nausea, dolore al torace, sudorazione e disturbi gastro-intestinali.
Sia dal punto di vista emotivo-comportamentale sia dal punto di vista fisico questi disturbi possono manifestarsi con diversa intensità, in base a quelli che sono i livelli globali del disturbo ansioso.
Strumenti e approcci terapeutici:
Esistono di conseguenza diverse tipologie di strumenti e di approcci terapeutici che possono essere utilizzati per la gestione e il trattamento dell’ansia, da valutare appunto in base all’intensità delle manifestazioni ansiose.
Le principali tipologie di approcci includono le tecniche di rilassamento, la nutraceutica, la psicoterapia e infine la terapia farmacologica.
Le tecniche di rilassamento:
Le tecniche di rilassamento potrebbero essere prese in considerazione per la gestione dei disturbi d’ansia di entità lieve-moderata, mostrandosi molto interessanti in quanto in grado di agire da un punto di vista “fisico” passando dal sintomo per interrompere il circolo vizioso instaurato dalla “causa” e dal punto di vista psichico agendo indirettamente su alcune delle componenti alla base del disturbo.
Questo potrebbe includere anche l’esecuzione di una regolare attività fisica, per esempio almeno 30 minuti 3 volte alla settimana, riportate in letteratura come in grado di avere buone possibilità applicative nello stimolo delle produzione di neurotrofine.
Le neurotrofine sono fattori di crescita che intervengono nei processi di rimaneggiamento costituendo una sorta di vero e proprio processo di “manutenzione” delle connessioni e di conseguenza della funzionalità cerebrale.
L’approccio nutraceutico:
Sempre nei disturbi ansiosi di entità lieve-moderata anche l’approccio nutraceutico può dimostrarsi molto interessante, infatti mediante l’utilizzo di sostanze di origine naturale è possibile favorire la risoluzione o il controllo di numerosi sintomi di carattere “fisico” cercando di riequilibrare i sistemi che, essendo alterati ne danno origine.
La Psicoterapia:
Trovandosi invece di fronte a disturbi d’ansia di intensità superiore la psicoterapia rappresenta la scelta di riferimento, infatti mediante l’utilizzo dell’approccio più adatto alla specifica situazione, lo psicoterapeuta potrà impostare la strategia più adatta a alla risoluzione delle cause, riservando il trattamento dei sintomi in genere solo nei casi in cui divengano marcatamente invalidanti, compromettendo in maniera significativa la qualità della vita del paziente.
Terapia farmacologica:
Dove anche questa tipologia di approccio non dovesse dare i risultati sperati o l’intensità dei sintomi comprometta talmente tanto la qualità della vita da richiedere una rapida risoluzione, magari anche in attesa di poter applicare con i dovuti tempi le tecniche descritte in precedenza, il medico curante potrà proporre una terapia farmacologica vera e propria, con la finalità di garantire in maniera più rapida, sicura ed efficace possibile, sollievo dal disturbo d’ansia. Gli strumenti a disposizione per la gestione e il trattamento dell’ansia sono tanti, offrendo di conseguenza numerose possibilità per affrontarne le diverse manifestazioni, con approcci graduali e modulati in grado di offrire soluzioni personalizzate, da valutare singolarmente con i propri consulenti di fiducia.