Insonnia: cause e rimedi
Con il termine insonnia si definiscono una serie di alterazioni che in diversa maniera impediscono il corretto svolgimento del sonno nonostante l’organismo ne abbia una reale necessità.
Generalmente la sua presenza è correlata con diverse problematiche diurne che si manifestano con sintomi quali:
- Stanchezza
- Irritabilità
- Difficoltà di apprendimento
- Ridotta performace psicologica
- Ridotta capacità di reazione
- Rischio di fenomeni depressivi
- Rischio di disordini ansia-correlati
- Mancato consolidamento della memoria
- Perdita di interesse per lo svolgimento delle attività quotidiane
- Riduzione nelle capacità di risposta immunitaria
- Alterazioni pressorie
- Alterazioni cardiache
- Incrementato rischio nello sviluppo di diabete
- Incrementato rischio di sovrappeso e obesità
Se questa condizione dovesse prolungarsi per più di poche notti di seguito potrebbe verificarsi una cronicizzazione causando una debito di sonno potenzialmente molto pericoloso.
Gli effetti della deprivazione di sonno possono include:
- Irritabilità
- Alterazioni cognitive
- Disturbi e perdita di memoria
- Alterato giudizio morale
- Sbadigli prolungati e frequenti
- Allucinazioni
- Disturbi assimilabili al deficit da attenzione
- Diminuita precisione e accuratezza nei movimenti
- Tremori
- Dolori muscolari
- Riduzione dei fenomeni anabolici
- Diminuzione temperatura corporea
- Tutte le alterazioni elencate nel precedente elenco
Dal punto di vista della manifestazione sintomatica possono essere descritte almeno 3 diverse tipologie di insonnia:
- Iniziale: difficoltà a cominciare il sonno;
- Intermittente o centrale o lacunare: frequenti risvegli durante le ore notturne;
- Terminale: Risveglio precoce, con l’incapacità di riprendere il sonno.
A seconda della durata del disturbo può essere ulteriormente classificata come:
- Transiente: dura meno di una settimana, può essere causata da altri disturbi, cambi di ambiente, depressione o stress.
- Acuta: impossibilità di dormire in modo soddisfacente per meno di un mese;
- Cronica: dura più di un mese, può essere disordine primario o causato da altre patologi
Nei casi più gravi sotto consiglio e attento monitoraggio medico si ricorre a terapia farmacologiche propriamente dette che possono essere protratte per periodi di tempo variabili, tali terapie possono includere:
- Barbiturici: ampiamente utilizzati fino agli anni 70 per essere poi essere quasi del tutto abbandonati in favore delle benzodiazepine a causa degli importanti effetti collaterali ad essi correlati, tra cui depressione cardiorespiratoria che possono evolvere in coma e successivo decesso.
- Benzodiazepine: rappresentano i farmaci maggiormente utilizzati al momento anche a cagione del profilo di sicurezza decisamente superiore a quello mostrato dai barbiturici, l’assunzione nel tempo viene comunque associata a tolleranza e dipendenza, così come a peggioramento dei sintomi in caso di brusca sospensione, frequentemente la loro assunzione viene associata a quella di farmaci antidepressivi
- Neurolettici: impropriamente ritenuti utili, l’effetto farmacologico esercitato da questi farmaci si rivela invece spesso controindicato nella gestione dell’insonnia, causando in molti soggetti un peggioramento della sintomatologia
- Ipnotici non benzodiazepinici: introdotti di recente, includono diversi principi attivi di cui alcuni possono dare dipendenza come le benzodiazepine, vengono spesso proposti come alternative nella gestione della cronicità una volta raggiunta la tolleranza con le benzodiazepine
Oltre agli approcci farmacologici , esistono diversi accorgimenti che vanno dalle misure igienico-sanitarie all’utilizzo di nutraceutici nella modulazione delle funzioni fisiologiche, che possono essere riepilogate come segue:
Misure igienico-sanitarie:
- Approccio psicologico: la notte deve essere considerata come il termine della giornata in cui riposarsi non come un’estensione del giorno
- Regolarità nelle abitudini: alzarsi presto e regolarmente nel mattino, evitare di dormire durante il giorno, coricarsi non eccessivamente tardi , evitare attività stimolanti la sera
- Praticare esercizio fisico durante il giorno, evitando le ore serali.
- Consumare pasti regolare e mantenere la cena particolarmente leggera
- Rilassarsi prima di coricarsi, per esempio con un bagno o una doccia calda
- Coricarsi in ambiente idoneo: buio, silenzioso, ben aerato.
- Non usare il letto per attività quali lavoro, guardare la televisione ecc, la lettura in alcuni casi può predisporre al sonno
- Evitare di concentrare il pensiero su sveglie e orari facendo calcoli e con atteggiamenti ansiosi per la giornata successiva
- Evitare l’utilizzo di dispositivi elettronici nelle ore precedenti il sonno
Prodotti Consigliati: |
Clicca sulle immagini per acquistare su PillolaStore.com |
Rimedi nutraceutici
Tra i rimedi nutraceutici esistono sia prodotti di derivazione animale che prodotti di derivazione vegetale, per esempio il tradizionale latte caldo prima di coricarsi può avere un senso in virtù del suo contenuto in triptofano, sostanza che agisce come precursore di sostanze rilassanti a livello del sistema nervoso, esistono a tal proposito inoltre diversi prodotti in polvere o compresse derivati dal latte come fonte concentrata di triptofano ed altre sostanze funzionali a favorire il rilassamento e il sonno.
Tra i derivati di origine vegetale spicca l’estratto di valeriana, che per massimizzare l’efficacia può essere formulata con un rilascio molto veloce (meno di 5 minuti).
Se il disturbo trova invece un importante base ansiosa estratti come il Biancospino e la Passiflora possono mostrarsi molto interessanti onde favorire il rilassamento della muscolatura, volontaria e involontaria, favorendo il condizioni più idonee al sonno.
Anche la Griffonia può mostrarsi molto interessante , mostrando un meccanismo d’azione molto simile a quello del latte a cagione dell’importante contenuto in triptofano.
La melatonina ai dosaggi consentiti per il suo impiego nutraceutico si mostra in molti casi piuttosto interessante, in quanto in grado di agire come controllore dei controllori (ormoni), contribuendo al ristabilirsi di fisiologici ritmi nella produzione ormonale e delle funzioni fisiologiche, non inducendo il sonno ma contribuendo piuttosto alla progressiva regolazione dei processi che dovrebbero favorire un corretto ripristino dei ritmi fisiologici correlati al all’alternanza luce/buio.
Applicate opportunamente a seconda elle proprie necessità, queste indicazioni possono contribuire a una funzionale gestione dell’insonnia, nel miglioramento e/o nella risoluzione del disturbo e dei sintomi ad esso correlati.