L’ansia rientra tra quei disturbi che per essere affrontata generalmente finisce con il causare problemi superiori a quelli inziali: è cosa comune infatti sperimentare come i classici consigli forniti in questo caso come “stai calmo” o “non te la prendere” finiscono nella maggior parte dei casi con generare una condizione peggiore rispetto a quella iniziale.
Prime cose da evitare
Una delle prime cose assolutamente da evitare è quella di prendere di petto il problema cercando di risolverlo con un modello di “forza bruta” ovvero schierando tutti i mezzi a disposizione per la risoluzione del problema incuranti delle possibili conseguenze. Soprattutto si rivela di estrema importanza non fissare delle tempistiche irrealizzabili: infatti creare ulteriore aspettativa e stress in questi casi si rivela proprio l’opposto di quanto necessario.
Strategie controproducenti
Molto spesso alcuni cercano di risolvere il problema caricandosi di lavoro e attività in modo da non concentrarsi e focalizzare l’attenzione sul problema. Questa strategia apparentemente utile si rivela spesso e volentieri un’arma a doppio taglio in quanto finisce con fornire un ulteriore carico di lavoro per l’organismo sia dal punto di vista fisico che psichico. Questo incremento del carico di lavoro finisce spesso con generare un ulteriore stimolo ansiogeno.
Attività fisica
La pratica equilibrata di un programma di attività fisica può mostrarsi un’ottima strategia per favorire una gestione più equilibrata dell’ansia, ma anche in questo caso si rivela molto importante mantenere un atteggiamento equilibrato. Infatti l’approccio all’attività fisica dovrà evitare un atteggiamento rigido, inflessibile e totalizzante, che trasformi il raggiungimento di un obiettivo in un ulteriore motivo di ansia.
Integratori alimentari, nutraceutici e farmaci
Il ricorso a queste tipologie di supporti dovrebbe essere messo in atto con cognizione di causa, sotto la guida di figure sanitarie e solamente dopo aver verificato che nel caso specifico le altre strategie comportamentali proposte non si dimostrino realmente utili e spendibili. Anche in questo caso l’obiettivo dovrebbe essere quello di portare l’organismo verso una dinamica di funzionamento più equilibrata e non quello di risolvere in maniera “rapida e diretta la problematica”.
Come procedere quindi
A questo punto dovrebbe essere chiaro che l’atteggiamento vincente richiede il raggiungimento di una condizione di equilibrio, dove le richieste all’organismo e gli obiettivi prefissati non vengano attuati ne in eccesso ne in difetto, favorendo nel contempo il bilanciamento delle proprie energie in maniera equilibrata per il raggiungimento di obiettivi , ragionando non eccessivamente nel lungo periodo e soprattutto prefissandosi obiettivi che lascino il tempo di godersi i risultati conseguiti
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