Il controllo del colesterolo con prodotti nutraceutici è ormai una realtà consolidata, realtà che vede negli estratti di riso rosso fermentato, a base di monacolina K uno di prodotti di più largo impiego. Alcuni utilizzatori però non gradiscono questa soluzione, in quanto il meccanismo d’azione in gioco si rivela praticamente identico a quello dei principali farmaci utilizzati per il controllo della colesterolemia: le statine.
Quali prodotti nutraceutici privi di riso rosso mostrano un interessante efficacia nella riduzione del colesterolo?
Ne esistono diversi con diversi meccanismi d’azione, ognuno mostra meccanismi d’azione caratteristici e diverse tollerabilità, offrendo tante possibilità per chi non volesse o non potesse assumere riso rosso.
Berberina
Questa sostanza, ricavata da numerose piante del genere Berberis, si mostra molto interessante per la possibilità di agire sia sulla riduzione della glicemia, sia sulla riduzione della colesterolemia. In particola favorisce l’utilizzo del colesterolo e del glucosio da parte delle cellule dell’organismo umano e previene gli adattamenti che nel tempo ne potrebbero limitare l’efficacia. In genere è associata nelle diverse formulazione a riduzioni comprese tra il 25-30% del colesterolo totale, con particolare enfasi sul colesterolo LDL
Bergamotto
Estratto di questo agrume generalmente utilizzato in ambito dolciario o nella realizzazione di caratteristiche bevande, in grado di agire in maniera molto interessante sul metabolismo del colesterolo. In genere molto ben tollerato, mostra la capacità di favorire riduzioni della colesterolemia intorno al 20 %.
Fibre solubili
Presenti in numerosi cereali, come orco e avena o in numerosi vegetali. Ne sono esempi peculiari il betaglucano, lo psillio, il guar, il glucomannano eccetera. Contrariamente alle altre sostanze citate il meccanismo d’azione alla base della loro efficacia è di carattere meccanico. In pratica a contatto con l’acqua formano un gel che tende a legare con significativa efficienza il colesterolo (ed altri grassi) presenti negli alimenti e nelle secrezioni biliari, impedendone l’assorbimento e favorendone di conseguenza l’eliminazione attraverso le feci. In genere possono favorire una riduzione della colesterolemia tra il 12 e il 20%.
Steroli vegetali
Rappresentano un ulteriore risorsa, dal meccanismo d’azione ancora piuttosto diverso dai precedenti. Mostrano una struttura molto simile a quella del colesterolo in grado di farli competere per l’assorbimento. In pratica l’organismo si trova costretto ad assorbire o il colesterolo o gli steroli vegetali dato che “passano dalle stesse porte”. Una volta assorbiti, contrariamente al colesterolo, non si mostrano ossidabili e quindi in grado di favorire la progressione della malattia vascolare. In genere consumati a 2 g al giorno contestualmente ai pasti consentono una riduzione della colesterolemia tra il 10 e il 15%.
Per ogni necessità ci sono quindi tanti strumenti a disposizione che utilizzati da soli o in associazione possono costituire valide alternative al consumo di riso rosso nella riduzione della colesterolemia.
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