La stitichezza è un quadro che può notevolmente compromettere la qualità della vita, venendo considerato in genere un disturbo di carattere “minore”. In alcune situazioni potrebbe però assumere una connotazione piuttosto grave, quando e come è possibile che si verifichi questa possibilità?
Quando la stitichezza diventa grave.
Aggravamento di un quadro di stitichezza
In genere la gastroenterologia classica, considera “normale” una defecazione che avviene ogni 6 giorni in assenza di dolore addominale. Questo da un lato da una visione clinica basata sulla statistica ma dall’altro molto probabilmente non considera la qualità della vita di chi si trova in questa situazione. Oltre al disagio o al fastidio, va considerato come in assenza di una regolare defecazione o comunque in presenza di un tempo di transito prolungato, le feci tendano via via a disidratarsi assumendo una consistenza molto “dura”. Questo può dare origine a una serie di importanti disturbi tra cui problematiche emorroidarie, formazione di diverticoli fino ad arrivare ad una vera e propria occlusione.
Intervenire in caso di occlusione o sub occlusione
L’intervento in caso di occlusione o sub occlusione può assumere a seconda dei casi connotazioni più o meno invasive. In sostanza a volte ci si può limitare ad intervenire con dei micro clismi o dei clismi veri e propri, mentre altre volte è necessario un intervento di carattere medico più meno invasivo, che può svolgersi a seconda della gravità del caso a livello ambulatoriale o in sala operatoria.
Prevenire episodi di grave stipsi
Come in tanti ambiti medici, anche in questo caso la prevenzione rappresenta un aspetto fondamentale. Il primo aspetto da considerare è quello di ascoltare il proprio corpo. Monitorando la propria regolarità e intervenendo precocemente quando qualcosa non va. In quest’ottica è possibile innanzi tutto prestare grande attenzione all’idratazione, consumando almeno 8 bicchieri di acqua al giorno. Prevedendo anche il consumo di bevande calde. Un ottima soluzione potrebbe essere quella di utilizzare tisane emollienti e lenitive per le mucose, come ad esempio quella a base di malva o di melissa.
Praticare attività fisica
Anche mantenersi attivi praticando un adeguato volume di attività fisica si mostra molto importante, in questo contesto cercare di camminare tra i 5000 e i 10000 passi al giorno dovrebbe essere un obiettivo minimo a cui tendere. Se questo non fosse sufficiente, l’aumento del consumo di fibre, sotto forma di alimenti o di integratori dovrebbe essere preso in considerazione, a patto che vengano consumate con adeguati livelli di acqua (altrimenti potrebbero avere effetto contrario!).
Prodotti procinetici e nutaceutici
Solo dopo aver correttamente messo in atto tutti questi accorgimenti sarà possibile ricorrere a prodotti lassativi, osmotici prima (cioè in grado di richiamare acqua idratando le feci) e irritativi poi (ultima spiaggia prima di un clisma). In questi casi potrebbe essere anche il caso di utilizzare prodotti procinetici sia nutraceutici (come Zenzero, Perilla o Zantoxilium) o farmacologici.
Mostrando una corretta progressività e soprattutto ascoltandosi attentamente, sarà possibile gestire nella maniera più corretta e funzionale tutte queste situazioni.
Prodotti consigliati:
Sollievo Bio 90 tavolette è utile per favorire il fisiologico transito intestinale.
Melilax Pediatric 6 Microclismi
Melilax è un integratore indicato nel trattamento della stipsi di bambini e lattanti
Integratore utile in caso di irregolarità intestinale e di stipsi prolungata
