Herpes come indice di un ridotto performance status? Quali soluzioni
Le infezioni da Herpes virus rappresentano una comune problematica che affligge in qualche misura la stragrande maggioranza della popolazione, soprattutto considerando la peculiare dinamica infettiva caratteristica di questa famiglia di microrganismi che una volta penetrati nell’organismo, anche a infezione risolta, rimangono latenti in specifiche sedi da dove possono in risposta a determinati stimoli dare nuovamente origine a dinamiche infettive.
Le più comuni infezioni da Herpes virus includono:
- Herpes labiale: causato principalmente da Herpes Simplex Virus -1 (HSV-1), con manifestazioni generalmente localizzate al labbro e alla cute circostante
- Herpes genitale: causato principalmente da Herpes Simplex Virus -2 (HSV-2), con manifestazioni generalmente a livello dei genitali esterni
- Herpes zoster: causato da Varicella Zoster Virus (VZV): responsabile generalmente dell’omonima patologia esantematiche le cui successive esacerbazioni di solito localizzate al torace, al collo e alle spalle sono note come fuoco di Sant’Antonio.
Anche se i meccanismi molecolari implicati non sono stati ancora completamente chiariti sembra che in caso di particolare riduzione della capacità di risposta dell’organismo, come per esempio in seguito a un’altra patologia, a un trauma , a un periodo particolarmente stressante o semplicemente a un incrementato carico di lavoro i virioni erpetici possano riattivarsi, dando segno di se nelle sedi caratteristiche appena descritte.
Il primo approccio da attuarsi risiede ovviamente nell’adozione di adeguate tempistiche di recupero e nell’assunzione di adeguati livelli di nutrienti essenziali, infatti sia il deficit di riposo che il deficit di nutrienti, soprattutto per quanto riguarda le sostanze essenziali, possono essere alla base della riduzione del performance status compromettendo a diversi livelli le capacità di risposta dell’organismo.
In questi casi l’intervento razionale impone di procedere per priorità ottimizzando , dopo aver assicurato un corretto apporto energetico, in primis:
- Assunzione di adeguati livelli proteici, soprattutto coprendo l’intero spettro degli aminoacidi essenziali.
- Assunzione di adeguati livelli di micronutrienti: Vitamine liposolubili , idrosolubili e minerali
- Assunzione di adeguati livelli di acidi grassi essenziali: in particolare della serie omega3 (in quanto gli omega 6 sono già sovrabbondanti nell’alimentazione occidentale)
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Una volta assicurati questi aspetti essenziali, oltre alle terapie farmacologiche eventualmente indicate dal proprio medico di fiducia, è possibile utilizzare supporti nutraceutici adattogeni e immunostimolanti, come ad esempio gli estratti di Panax ginseng, Rhodiola rosea o Echinacea angustifolia, noti per stimolare la fisiologica risposta dell’organismo a fenomeni infettivo-infiammatori.
Anche in questo caso la prevenzione esercita un ruolo essenziale e l’importante è agire prima che la problematica si ripresenti, favorendo un corretto funzionamento dell’organismo con una corretta alimentazione, all’occorrenza una corretta integrazione ma soprattutto l’adozione di adeguate tempistiche di recupero.
