In tutte le stagioni dell’anno possono verificarsi con buona frequenza sintomi comunemente associati a quello che, nel linguaggio comune viene definito raffreddore, come per  esempio congestione nasale, rinorrea o “naso che cola” , difficoltà respiratorie, senso di chiusura dell’orecchio e senso di pesantezza nella regione frontale e intorno al naso.

Quando può verificarsi  “raffreddore” senza febbre?

Ci sono diverse motivazioni potenzialmente alla base di queste manifestazioni che vanno da una vera e propria infezione, simile a quella caratteristica del periodo invernale a una semplice sindrome da raffreddamento, dovuta magari all’alternanza non sempre ottimale del caldo-freddo dovuta per esempio ad un utilizzo non ottimale dell’aria condizionata.

Quando può verificarsi  “raffreddore” senza febbre?

Inoltre rimane da considerare il grande capitolo delle allergie, in tutte le loro manifestazioni, troppo spesso scambiate per comune “raffreddore” a motivo dei sintomi molto spesso sovrapponibili, che a seconda della gravità possono richiedere accorgimenti più o meno complessi. Per una gestione ottimale questi casi richiedono in genere una valutazione medica per definire la strategia più idonea.

Come intervenire?

Quando la condizione non dovesse dimostrarsi eccessivamente in grado di compromettere la qualità della vita e le abitudini quotidiane, l’intervento consigliabile dovrebbe limitarsi al controllo dei sintomi. Una prima soluzione che costituisce l’intervento di “base”, da attuarsi praticamente in quasi tutte le condizioni è il “lavaggio nasale”. Questo lavaggio a seconda dei casi può essere effettuato con soluzione fisiologica per favorire la rimozione di muco fluido, oppure con soluzione ipertonica, acqua termale o acqua di mare purificata per favorire la rimozione di muco denso. Questa pratica oltre a favorire la rimozione di muco in eccesso, polveri e contaminanti facilitando la respirazione, previene l’eventuale sovra-infezione del muco da parte microrganismi patogeni.

Se non basta?

Se nonostante i lavaggi nasali i sintomi dovessero dimostrarsi eccessivamente fastidiosi, è possibile pensare a un loro controllo mediante diversi principi nutraceutici nei casi delle manifestazioni più lievi, e farmaci da banco nelle manifestazioni più importanti.

Principi nutraceutici/fitoterapici

Per quanto riguarda i principi nutraceutici si mostrano molto interessanti gli estratti di Harpagophitum (artiglio del diavolo), Boswellia e Zenzero, dagli effetti antinfiammatori molto interessanti, proposti a seconda dei casi sia sotto forma di compresse per un azione sistemica sia sotto forma di spray per un azione locale.

Principi farmacologici

Quando l’approccio fitoterapico non dovesse mostrarsi sufficiente è possibile pensare all’utilizzo di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) proposti generalmente in diverse formulazioni da banco, in grado di arrecare un rapido sollievo favorendo il controllo dei sintomi. Tra i farmaci più utilizzati troviamo l’acido acetil salicilico (aspirina) e l’ibuprofene, utilizzati in monoterapia o a seconda dei casi con altri principi decongestionanti in grado di favorirne ulteriormente l’azione.

Pochi giorni di questi trattamenti in genere si mostrano più che in grado di favorire un buon controllo dei sintomi, permettendo un netto miglioramento della qualità della vita e svolgimento delle attività quotidiane.