Il colesterolo è una sostanza naturalmente presente nell’organismo umano che in adeguate quantità contribuisce ad un corretto funzionamento del sistema ormonale e in generale di organi e tessuti. Quando i suoi trasportatori (liporproteine) sono presenti in quantità eccessive e comunque sbilanciate tra chi consegna nell’organismo il colesterolo (LDL e altri trasportatori simili) e chi ritira il colesterolo (HDL) riportandolo al fegato possono nascere importanti problemi cardiovascolari.
Da dove viene il colesterolo
Il colesterolo arriva all’organismo sia per assunzione mediante la comune alimentazione sia per produzione propria, a partire da sostanze ottenibili sia dalla digestione dei grassi sia dalla digestione dei carboidrati, quindi ne esiste una quota direttamente dipendente dal contenuto alimentare e una quota indirettamente dipendente, in quanto prodotta da altre sostanze introdotte normalmente con l’alimentazione.
Abbassare il colesterolo naturalmente, quando è possibile?
La riduzione significativa del colesterolo mediante il cambio dello stile di vita e le metodiche complementari è possibile quando il suo incremento sia innanzi tutto moderato e dipenda prevalentemente da abitudini sbagliate. Quando invece ci si trova di fronte a incrementi importanti in assenza di abitudini alimentari e comportamentali particolarmente sbagliate in genere il problema è attribuibile a una condizione di familiarità, da affrontare opportunamente mediante un adeguata terapia farmacologica.
Metodi per abbassare il colesterolo
Tra le diverse metodiche utilizzabili coerentemente con quanto appena illustrato, è possibile intervenire dal punto di vista alimentare, dal punto di vista dello stile di vita con la pratica regolare dell’attività fisica e eventualmente mediante l’utilizzo modulato di sostanze nutraceutiche.
Alimentazione
Quando un elevato livello di colesterolo ematico è correlato a un a cattiva alimentazione il primo approccio dovrebbe essere quello correggere le abitudini errate. I primi aspetti da considerare sono quelli di limitare l’assunzione complessiva di colesterolo mediante gli alimenti a 300 mg/giorno (l’apporto consigliato è ancora inferiore in caso di alto rischio cardio vascolare). Allo stesso modo si rende molto importante limitare l’assunzione di acidi grassi saturi a meno del 10% della quota calorica giornaliera, preferendo grassi monoinsaturi come quelli ottenibili dall’olio extravergine di oliva. Molto importante è l’adeguata assunzione di fibra, fondamentale per aumentare l’eliminazione del colesterolo dal canale alimentare. Inoltre utile per modulare l’assorbimento di grassi e carboidrati, che quando presenti in eccesso, possono contribuire notevolmente nel fornire all’organismo una quota extra di “materia prima” per la produzione di colesterolo. Ovviamente anche l’assunzione di carboidrati e grassi dovrà essere modulata sulle reali necessità del soggetto, onde evitare queste problematiche.
Attività fisica
L’attività fisica non si mostra tanto utile per la riduzione della colesterolemia quanto per l’incremento delle HDL, le proteine di trasporto che tendono a “ripulire le arterie da eventuali eccessi di colesterolo depositato prevenendone (entro un certo limite) i danni correlati. Le linee guida internazionali consigliano lo svolgimento settimanale di almeno 150 minuti di esercizio aerobico di intensità moderata (60-65% della frequenza cardiaca massima), meglio ancora se suddivisa in sedute di almeno 30 minuti.
Nutraceutici
Quando anche tutte le precedenti strategie non dovessero rivelarsi efficaci è possibile ricorrere a diversi strumenti nutraceutici, utili nella riduzione della colesterolemia.
Fibre
Molto interessante a tal proposito è l’assunzione di fibra, soprattutto solubile non fermentabile. A contatto con l’acqua questa tipologia di fibra forma un gel in grado di sequestrare il colesterolo in assenza della sintomatologia negativa classicamente associata a altre tipologie di fibra. Ne sono un esempio lo psillio decorticato, il guar depolimerizzato e il glucomannano.
Riso rosso fermentato
Molto interessante si dimostra anche la monacolina (nelle forme K e KA), una sostanza ricavata dalla fermentazione che un fungo, il monascus ruber, è in grado di effettuare sul riso. Questa sostanza si comporta nello stesso modo di uno dei farmaci principalmente utilizzati per trattare l’ipercolesterolemia, la lovastatina, con margini di efficacia molto simili a parità di dosaggio. Molta attenzione deve essere prestata alla materia prima, perché la monacolina può facilmente essere contaminata dalla citrinina una sostanza tossica per il fegato e per i reni per cui la qualità del prodotto utilizzato si dimostra essenziale.
Berberina
Ultima ma non meno importante si rivela la Berberina. Questa sostanza di origine vegetale oltre a favorire una significativa riduzione dei livelli di colesterolo ematico si dimostra molto interessante anche nella regolazione dei livelli di glicemia, favorendo nel complesso una migliore regolazione dal punto di vista metabolico. E la cosa più interessante consiste nell’avere un meccanismo d’azione completamente diverso rispetto a quello della monacolina, Questo la rende utilizzabile anche insieme ai derivati del riso rosso e , qualora i risultati non dovessero essere quelli desiderati, anche insieme a statine o ad altri farmaci utilizzati per il controllo del colesterolo (a differenza della monacolina).
L’utilizzo oculato di questi accorgimenti potrà favorire un migliore controllo dei livelli di colesterolo ematico favorendo un migliore stato di salute.
