Il raffreddore rappresenta purtroppo in tutte le sue forme, un appuntamento obbligato, con una significativa fetta della popolazione, dove la maggior parte dei soggetti implicati non può permettersi di interrompere le attività quotidiane dedicando una sufficiente finestra temporale al recupero.
Quali rimedi possono mostrarsi utili nel rendere maggiormente gestibile il raffreddore?
Ne esistono di diverse tipologie, con rimedi di natura meccanica, rimedi di natura nutraceutica e rimedi di natura preventiva.
Rimedi di natura meccanica
Rappresentano la prima tipologia di approccio, non mostrano in genere controindicazioni e possono essere ripetuti anche più volte durante la giornata. In cosa consistono in pratica? Nel lavaggio meccanico delle fosse nasali, che può essere effettuato con soluzione fisiologica, acqua di mare purificata o acqua termale, sia prelevando il fluido con una siringa e irrigando direttamente dalle narici (avendo cura ovviamente di rimuovere l’ago) sia con inalatori precaricati. La differenza tra queste fonti sta negli effetti potenzialmente raggiungibili, infatti se una soluzione fisiologica effettua un semplice lavaggio l’acqua marina mostra un effetto maggiormente fluidificante, effetto reso massimo nelle acque termali a cagione dei minerali in esse disciolte.
Rimedi di natura nutraceutica
Esistono diversi nutraceutici in grado di migliorare il decorso o comunque di ridurre i sintomi del raffreddore. Tra questi un ruolo di primaria importanza è ricoperto da quelli con effetti balsamici come ad esempio gli estratti di eucalipto, di menta, di salvia eccetera. Questi contribuiscono a decongestionare le mucose e rendere più fluido il muco facilitandone l’eliminazione. Molto interessante anche l’estratto di propoli dalle note capacità antimicrobiche e quello di semi di pompelmo, utile in virtù dei suoi effetti antinfettivi.
Rimedi di natura preventiva
La prevenzione anche in questi casi rappresenta un’importante modalità di intervento. Particolarmente interessanti in tal senso si dimostrano gli stimolanti del sistema immunitario come ad esempio gli estratti di echinacea, e quelli ottenuti dai polisaccaridi di diversi funghi. Ancor più innovativi si dimostrano gli approcci che prevedono l’utilizzo di probiotici per la gola e per il cavo orale in genere. Questi rimedi partono dal presupposto di occupare fisicamente le mucose con batteri “buoni” in grado di impedire o quanto meno limitare le possibilità di infezione da parte di microrganismi patogeni. Tutte queste soluzioni devono essere attuate generalmente almeno 3 mesi prima della stagione più critica dal punto di vista del raffreddore, assumendo i prodotti in questione per un periodo di almeno 60-90 giorni.
L’insieme dei rimedi suggeriti potrà facilitare la gestione del raffreddore in tutte le sue forme e manifestazioni, contribuendo ad affrontare questi periodi con maggior efficienza ed efficacia.
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