Ci si riferisce al raffreddore in genere come infezione delle vie aeree superiori da Rhinovirus o numerosi altri virus in grado di generare reazioni simili. Il grande numero di virus potenzialmente responsabili di questa situazione rende molto difficile mettere a punto una terapia vera e propria e/o una vaccinazione.
Trattamento del raffreddore
Per le ragioni appena illustrate diventa di estrema difficoltà pensare a una cura vera e propria per il raffreddore. La maggior parte delle cure a oggi disponibili è di carattere puramente sintomatico. Queste cure sintomatiche includono mucolitici, decongestionanti e antinfiammatori. Interessanti possibilità sono state recentemente messe in atto dal punto di vista della prevenzione, in particolare proponendo probotici per il cavo orale in grado di contrastare le infezioni batteriche e virali.
Trattamenti sintomatici del raffreddore
Tra i trattamenti mucolitici l N-acetil cisteina rappresenta una delle risorse maggiormente utilizzate. Questa sostanza agisce rendendo più fluido il muco, facilitandone di conseguenza l`espulsione e contribuendo insieme a sostanze decongestionanti alla riduzione del senso di pressione e a una miglior respirazione. Tra le sostanze decongestionanti si rivelano molto interessanti quelle che mostrano un insieme di diverse proprietà: da un lato proteolitiche utili nella riduzione della consistenza del muco. Dall`altro fortemente antiossidanti contribuendo alla riduzione del dolore e della congestione delle mucose. Ne sono due ottimi esempi l`estratto di ananas e l’estratto di papaya, ottimi da ambedue i punti di vista. Agiscono poi come ottimi decongestionanti le sostanze balsamiche, in grado di favorire la secrezione acquosa delle mucose e la dilatazione delle vie respiratorie superiori, che contribuiscono ulteriormente alla fluidità e all`eliminazione del muco. Tutte queste soluzioni possono mostrarsi ulteriormente efficaci se coadiuvate da lavaggi nasali con soluzione salina ipertonica soprattutto se praticate prima della loro assunzione.
Estratti ad azione antinfiammatoria
Pur rientrando nella categoria dei trattamenti sintomatici meritano una trattazione a parte. Rientrano in questa categoria estratti vegetali in grado di modulare con diversi meccanismi di azione i fenomeni infiammatori. Prima tra tutti si ritrova la salicina, sostanza in grado di essere metabolizzata dal fegato assumendo caratteristiche analoghe a quelle dell`aspirina, con efficacia sovrapponibile a parità di dosaggio. Caratteristiche simili sono state riscontrabili anche per l`Harpagophitum procunbens (artiglio del diavolo) e per l`Arnica. Con diverso meccanismo d`azione agisce invece la Boswellia serrata, mantenendo comunque interessanti capacita nella modulazione dei fenomeni infiammatori.
Prevenzione
Oltre alle comune norme di buon senso, ovvero coprirsi adeguatamente e non esporsi per periodi prolungati al freddo, esiste anche la possibilità di prevenire le infezioni delle vie respiratorie superiori mediante l`utilizzo di specifici probiotici per il cavo orale. Ceppi batterici come lo Streptococcus salivarius K12 o lo Streptococcus salivarius M18 si sono mostrati molto efficaci sia nell`eliminazione di microrganismi patogeni che nella prevenzione della loro possibilità di infezione del naso e cavo orale . Una loro somministrazione per 90 giorni prima della stagione fredda è stata ripotata come i grado di ridurre notevolmente il numero e la gravità delle infezioni, sia virali che anche batteriche, con particolare efficacia a livello delle vie aeree superiori.
Queste risorse nutraceutiche possono contribuire notevolmente nella riduzione delle possibilità di infezione e dei disagi correlati al raffreddore, permettendo una gestione della stagione fredda più funzionale e meno impattante sulla qualità della vita