Stitichezza come si combatte

La stitichezza è un problema molto frequente nei paesi occidentali, in Italia colpisce in qualche forma circa il 15% della popolazione interessando maggiormente il sesso femminile e manifestandosi con maggiore frequenza in individui depressi o sottoposti a importanti stress di carattere psicologico. In genere la stitichezza tende ad aumentare con l’età, in tutte le categorie di soggetti menzionati.

Cos’è la stitichezza:

Prima di poter descrivere come affrontarla è molto importante capire di cosa si sta parlando : viene comunemente definita stitichezza o stipsi l’evacuazione infrequente e/o difficoltosa, a cui spesso segue una sensazione di incompleto sollievo e svuotamento intestinale. A seconda della durata può essere definita acuta (per durate inferiori ai 6 mesi) o cronica (per durate superiori ai 6 mesi). Può in genere essere associata a una grande varietà di sintomi , dalle più semplici come ad esempio un viaggio, condizioni di forte stress o depressione, a quelle più complesse o correlate ad altre condizioni mediche , come ad esempio in seguito ad altra malattia acuta o a intervento chirurgico.

Come affrontarla?

Esistono diverse modalità per affrontare la stitichezza, in genere da attuare gradualmente in base alla gravità dei sintomi, i trattamenti comprendono un primo approccio comportamentale (cambio dello stile di vita), segue l’approccio alimentare, quello nutraceutico (con uso di integratori alimentari) e infine quello di carattere farmacologico.

Intervento comportamentale

Il cambio dello stile di vita costituisce la prima forma di intervento, questo può in genere includere l’adozione di uno stile di vita più attivo, incrementando il livello di attività fisica e riducendo la sedentarietà, per esempio la pratica di una moderata attività aerobica per 30’ al giorno può in molti casi essere sufficiente nel favorire una migliore attività intestinale. L’altro intervento comportamentale di base è quello volto a garantire un ottimale livello di idratazione, assicurandosi di assumere adeguati livelli di liquidi di cui prima di tutto acqua. Risulta inoltre molto importante raggiungere e mantenere una buona regolarità nelle abitudini alimentari garantendo orari e modalità dei pasti regolari, in modo da favorire al massimo una piena funzionalità intestinale.

Intervento alimentare

Quando gli interventi di carattere comportamentale non dovessero essere sufficienti, ottimizzare l’alimentazione costituisce un elemento molto importante, prima di tutto sarà necessario comprendere se esistano delle intolleranze REALI (es Lattosio, FOODMAP o OND), tali da poter compromettere una buona funzionalità intestinale. In questo caso sarà sufficiente eliminare dalla propria alimentazione i cibi che contengano questi alimenti o assumere degli enzimi digestivi dedicati. Nel caso non sussistesse questa problematica il primo aspetto da considerare è una sufficiente assunzione di alimenti ricchi in fibre, tra cui principalmente frutta, verdura e cereali integrali. Le fibre sono molto importanti in quanto in grado di incrementare la massa delle feci conferendo una minore consistenza. E’ importante ricordare che le fibre dovranno essere sempre assunte con un adeguato quantitativo di acqua altrimenti possono avere un effetto opposto a quello desiderato.

Intervento nutraceutico (integrazione alimentare)

Quando anche l’intervento alimentare non dovesse portare a risultati adeguati è possibile ricorrere all’integrazione alimentare. In questo ambito esiste la possibilità di utilizzare una grande varietà di approcci, quello basato sull’utilizzo di prodotti formanti massa come fibre alimentari sia solubili sia insolubili. Quello basato sull’utilizzo di prodotti osmotici in grado di richiamare acqua idratando le feci e favorendone l’espulsione. Infine quelli che provocano la defecazione irritando le mucose intestinali e favorendone il movimento. E’ importante puntualizzare che i lassativi irritativi dovrebbero essere utilizzati come rimedi di emergenza e non nella pratica quotidiana in quanto esistono dubbi relativi alla loro sicurezza per l’utilizzo continuo nel lungo termine.

Intervento farmacologico

La maggior parte dei farmaci con funzione lassativa rientra nelle stesse categorie dei nutraceutici con l’unica differenza di differenti dosaggi e principi attivi utilizzati. Si aggiungono poi i lassativi emollienti, in grado di agire emulsionando feci di consistenza eccesiva a facilitandone di conseguenza l’espulsione. A questa categoria si aggiungono prodotti dal meccanismo farmacologico vero e proprio che agendo con diversi meccanismi possono favorire il transito intestinale. Ovviamente tutti questi prodotti devono essere assunti dietro prescrizione e sotto controllo medico.

L’utilizzo ragionato e progressivo di tutte le soluzioni menzionate, potrà favorire il ritorno ad una condizione digestiva fisiologica , in grado di favorire un notevole miglioramento della qualità della vita.

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