Fitoterapia e nutraceutica: quali soluzioni per il benessere della gola?
Le prime vie aeree sono uno dei bersagli maggiormente colpiti da i disturbi caratteristici della stagione invernale, sia ragioni di natura anatomica (in quanto costituiscono una delle principali modalità di contatto con il mondo esterno) sia l’entità delle patologie che generalmente le coinvolgono (che portano spesso e volentieri a prenderle sottogamba) contribuiscono all’estrema diffusione dei vari disturbi del cavo orale e della gola spesso liquidati come conseguenze della classica sindrome da raffreddamento.
Diverse sostanze sia comunemente utilizzate nella formulazione di dispositivi medici oppure nella formulazione di strumenti nutraceutici possono contribuire a una più rapida risoluzione di questa vasta e variegata gamma di manifestazioni o quanto meno a un controllo dei sintomi che può considerevolmente contribuire a un miglioramento della qualità della vita.
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Quali sono quindi gli approcci utilizzabili e per quale applicazione?
Mucolitici/Fluidificanti:
N-Acetil-cisteina: sostanza notevolmente utilizzata sia nella composizione di diversi farmaci che di diversi integratori in virtù delle sue notevoli capacità mucolitiche e fluidificanti, contribuisce all’eliminazione del muco prodotto in eccesso , favorendo nel contempo la protezione delle mucose a cagione delle sue notevoli proprietà antiossidanti.
Bromellina: sostanza ad azione enzimatica naturalmente presente nell’ananas, utile in virtù delle importanti proprietà decongestionanti e mucolitiche non trascurando anche il suo effetto antinfiammatorio.
Antinfiammatori:
Liquerizia: grazie alla presenza di acidi glicirretinici esercita un effetto antinfiammatorio indiretto prolungando l’azione delle sostanze ad azione antinfiammatoria naturalmente presenti nell’organismo umano, agendo in particolar misura a livello dei tessuti con cui riesce a venire a contatto.
Boswellia: La gommoresina estratta dalla Boswellia serrata Esercita notevoli capacità antinfiammatorie agendo sulle lipo-ossigenasi, sostanze che intervengono come mediatori dell’infiammazione, caratterizzata da ottima tollerabilità e assenza di effetti negativi a livello dello stomaco
Lenitivi, protettori delle mucose:
Edera: il suo estratto è utilizzato fin dai tempi antichi per le importanti proprietà lenitive a livello delle mucose infiammate/irritate. Esercita inoltre un importante effetto nella modulazione della tosse, riducendo la sintomatologia ed evitando un ulteriore stato irritativo delle mucose interessate.
Bisabololo: Elemento caratterizzante degli estratti di camomilla, noto per le sue capacità lenitive , protettive e utili nella riduzione degli spasmi tissutali.
Altea: dalle Emolliente, protettivo particolarmente efficace a livello delle mucose
Sambuco: ulteriore principio nutraceutico dalle importanti proprietà lenitive notevolmente efficace in numerose preparazioni realizzate per la tutela e il mantenimento dell’integrità delle mucose.
Antibatterici:
Balsamo del Tolù: antibatterico particolarmente utilizzato nella formulazione di sciroppi e spray, efficace sia nel contrasto di un eventuale infezione primaria che nel contrasto di un eventuale sovra-infezione batterica delle secrezioni mucose presenti in eccesso.
Pompelmo: L’estratto dei semi si rivela un principio nutraceutico dalla funzione antibatterica piuttosto versatile ed efficace, presente in un’enorme gamma di preparazioni offre molte risorse anche per la gola e per il naso, dagli spray, ai collutori, passando per le compresse effervescenti ed orosolubili.
Zantoxillium Bungeatum: Utile antibatterico in grado di ledere la parete che riveste molti microrganismi, piuttosto efficace sia contro molte specie batteriche e fungine, presente un numerosi prodotti per la salute del cavo orale e di altri distretti corporei
Melaleuca alternifolia: da cui si ricava il prodotto meglio noto come tea-tree oil, dalle interessanti proprietà un antisettiche, antimicotiche, antibatteriche e antivirali, molto utilizzato in molte tipologie di processi infettivi.
Gli strumenti a disposizione sono tanti e vari, per questo un approccio multifattoriale può rivelarsi una modalità vincente per il sapiente abbinamento di risorse sintomatiche e coadiuvanti ad un trattamento terapeutico, favorendo la riduzione della durata e dell’intensità dei disturbi caratteristici della stagione invernale.
